martedì 16 e mercoledì 17 luglio ore 21.00
di Alessandro Fea
con Ilaria Giambini readings
Serena Ottardo voce
Alessandro Fea chitarra / loops / Sitar
Dopo il debutto alla rassegna LET 2012, due repliche speciali in una nuova e suggestiva versione dello spettacolo, in cui il ‘trio’ diventa un intreccio musicale e poetico.
“ Quando prendo in braccio la mia chitarra, ed iniziamo a fare fischiare gli amplificatori, solo allora mentre recito le mie poesie e canto le mie canzoni, mi sento veramente me stessa…”
Nei primi anni ’70, già ragazza madre e scriveva poesie. Viveva anche con cinque dollari al giorno, dormendo in metropolitana o sulle scale esterne degli edifici. Per anni si barcamenò come commessa in un negozio di libri, critica di una rivista musicale, drammaturga… Questo omaggio teatrale (in forma di concerto/reading in un’inedita formazione scenica in una nuova formula di trio) ad una delle più grandi poetesse del rock, è un viaggio attraverso un mondo di parole, suoni, scritte da una donna tra le più rappresentative della nostra epoca.
Le sue poesie, i suo testi, i suoi scritti più intimi, sono qui messi in scena attraverso un percorso che ne possa valorizzare lo spessore artistico, che spazia anche attraverso le sue più significative canzoni. La nuova e particolare formula del ‘trio’, permette di avere una visione a 365 gradi dell’artista, sia da un punto di vista umano, poetico, che musicale. Tre figure sul palco che si intrecciano, ruotano, raccontano le sue parole, la sua musica…
Una donna fragile, ma combattiva, una donna che ha sempre creduto nell’amore, quello ‘puro’ come lo definisce, nei valori della famiglia, ma che al tempo stesso si è fatta anche ‘icona’ di movimenti sociali e politici molto importanti dagli anni ’70 ad oggi.
Ed è proprio questa la sua forza, la forza di una sciamana selvaggia che riesce a elevare le parole oltre il linguaggio, grazie al potere visionario della musica.
“ “Non ho mai pensato di essere una politica – dice – ma ho sempre voluto comunicare qualcosa. Sono americana e amo i principi su cui si fonda il mio Paese. Abbiamo la libertà, ma sento di avere una grande responsabilità per questo verso il resto del mondo, e soprattutto verso le donne “.